Si torna al lavoro!
Da oggi riprendo il lavoro in studio, carica e con molti progetti in mente! Settembre è tempo di riprese, ma non è sempre facile tornare all’attività di prima.
Tutti noi aspettiamo con ansia le vacanze, un periodo di relax che permetta di “staccare la testa” e riposare il corpo dopo un anno di fatiche. L’aspettativa più diffusa è quella di ricaricare le pile e prepararsi nel migliore dei modi ad affrontare il rientro. Non sempre però questo avviene e ci si rende conto, con un certo sconforto, che l’energia e l’entusiasmo si esauriscono ben prima del previsto. Insomma, servirebbe un’altra vacanza! Stiamo parlando dello “stress da rientro”, una condizione di spossatezza, calo dell’umore e molto spesso ansia e nervosismo che si manifesta al termine delle vacanze.
Ma com’è possibile? Ci sono delle strategie per gestire meglio lo stress e ritrovare la serenità?
Partiamo proprio dallo stress, un concetto spesso demonizzato, ma difficilmente considerato nella sua natura primaria, ciò di fondamentale risposta psico-fisica che ci permette di attivarci in risposta a situazioni non solo di pericolo, ma anche nuove o inattese. Il sistema nervoso attiva tutta una serie di risposte fisiologiche che ci aiutano a scappare, attaccare o semplicemente aumentano la nostra soglia di attenzione e ci preparano a gestire lo stress. Non è un caso che al termine delle vacanze, periodo in cui si disattivanola vigilanza e i meccanismi di problem-solving, il rientro al lavoro sia vissuto con preoccupazione e fatica. Il carico di lavoro che ci aspetta, le questioni irrisolte lasciate dietro alla porta, i conflitti con colleghi, capi o collaboratori, vengono tutti riportati alla mente e prendono la forma di una montagna insormontabile. La mente crea uno stato di allarme, che però non può essere risolto poiché non c’è nessuna situazione pratica da risolvere, ma solo l’evocazione di tutte le incombenze.
Come fare allora?
Regola numero uno: rientra con calma. Le cose da fare sono tante, le richieste sono pressanti? Non risolverai tutto in un giorno. Può essere utile fare una lista del lavoro da completare, in ordine di priorità. Se ci sono lavori lasciati in sospeso o vecchie beghe da risolvere, parti da lì.
Regola numero due: se puoi farlo, delega. La reazione di stress è spesso legata alla discrepanza tra le richieste percepite e le risorse a disposizione. Se non si ha il tempo, la disponibilità o le energie per affrontare tutto il carico di lavoro, bisogna imparare a delegare. Nella maggior parte dei lavori ci sono piccoli passaggi che non sono critici e possono essere svolti da collaboratori fidati, ma spesso si preferisce fare da sé. Allentare il controllo sulla situazione non è semplice, ma con la pratica si impara e in breve tempo si avvertono i benefici.
Regola numero tre: cura il tuo benessere. Le vacanze sono finite e con esse i momenti di relax? Niente di più sbagliato. Non si può aspettare il prossimo ponte per regalarsi un po’ di riposo. Dormire abbastanza, mangiare in modo sano ed equilibrato, fare sport e dedicarsi un po’ di tempo dovrebbero essere sempre in cima alla lista. Molto spesso sento l’espressione “non ho tempo per farlo”, quasi sempre è una questione di priorità.
Regola numero quattro: sviluppa un atteggiamento comprensivo. Il carico di lavoro e le richieste ad esso collegato non sono l’unico problema, talvolta la situazione si complica a causa di un atteggiamento molto severo verso di sé o di un giudizio negativo sul proprio operato. In questo caso è utile porsi dei piccoli obiettivi, raggiungibili in breve tempo, focalizzarsi sulle esperienze di successo e congratularsi con se stessi.
Regola numero cinque: condividi. Parlare con qualcuno del proprio vissuto emotivo forse non risolverà la situazione, ma aiuterà. Il confronto ci permette di abbassare l’attivazione emotiva, riprendere la lucidità, valutare soluzioni alternative. Ci sono poi casi in cui è difficile parlare con amici e familiari, in quel caso può essere utile confrontarsi con un professionista, in uno spazio neutro e libero dal giudizio.